Il popolo dei milanesi tornò a essere convocato per dare vita a interminabili processioni che surclassarono quelle penitenziali, dietro la croce portata da san Carlo con la reliquia del Santo Chiodo, a cui si era affidato il compito di sollecitare la più intensa preghiera collettiva nei mesi in cui la peste aveva aggredito le terre lombarde.
Per questo le vibranti predicazioni che accompagnarono le cerimonie delle prime settimane del 1578, unite agli altri insegnamenti lanciati durante l’imperversare del contagio, confluirono nelle pagine di un libretto che san Carlo fece stampare e diffuse su vasta scala con il titolo quanto mai eloquente di Memoriale al suo diletto popolo della città e diocese: