E parafrasando questo mirabile scrittore, non solo è felice chi sa amare ma è pure profondamente vivo chi sa amare perché ha trovato se stesso.
Hesse spiega nella sua riflessione sull’amore che non si tratta di possedere ma di sentire e percepire, è più un “fare” che un semplice “dare e ricevere” ed è forse per questo motivo che è difficile tentare di definirlo senza coinvolgere la sfera delle esperienze felici che una persona può fare perché, anche se quella felicità è ciò che esprime, il nocciolo di tale sentimento deriva da un contatto profondo, quasi sacro, tra l’identità e il seguire la sua espressione.