L’apologo in piena regola sulla condizione femminile, stretta d’assedio dai pregiudizi sciovinisti e dal cicaleggio dei pettegoli di turno, non sa quindi sottrarre l’assunto narrativo ai vezzi dell’ovvio clima di complicità degli women’s picture.
Dopo aver diretto con acume e sensibilità civile il toccante documentario Sous Ma Vieille Peau (Much Loved), mostrando l’implacabile ineluttabilità del tempo nello sguardo delle prostitute sfiorite step by step, ed essersi distinta sia in veste di sceneggiatrice, insieme al marito Nabil Ayouch, sia come attrice protagonista nel mélo introspettivo Razzia, che scandaglia in profondità le contraddizioni in seno al popolo marocchino, l’eclettica Maryam Touzani alza il tiro.