ROMA - L'organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha deciso di terminare le attività nel reparto di maternità dell'ospedale Dasht e Barchi a Kabul dopo il brutale attacco dello scorso 12 maggio in cui sono state uccise brutalmente e deliberatamente 16 donne-madri.
"Eravamo consapevoli che la nostra presenza nell'ospedale Dasht e Barchi comportava dei rischi - dice Thierry Allafort-Duverger, direttore generale di MSF - ma non potevamo credere che qualcuno avrebbe approfittato dell'assoluta vulnerabilità delle donne in procinto di partorire per ucciderle brutalmente insieme ai loro bambini.