Tra gli smartphone Android vulnerabili figurano anche prodotti di rilievo, come il Google Pixel 2, Nexus 6P e il Samsung Galaxy S+, che non sono nemmeno terminali recenti e che quindi non sono interessati dagli sviluppi software più attivi.
Tuttavia, nel caso di questi smartphone Android, l’accesso al software baseband non è stato interdetto ad accessori come i dispositivi USB e Bluetooth, ed è proprio grazie a questa “dimenticanza” che Syed Rafiul Hussain, Imtiaz Karim, Fabrizio Cicala ed Elisa Bertino della Purdue University, in cooperazione con Omar Chowdhury della University of Iowa, sono riusciti a inviare alcuni comandi in modo tale da istruire il modem su quali numeri telefonare.