Sebbene Android Things sia ancora in uso su SBC (single board computer) e smart display di produttori di terze parti, questo è un altro sviluppo deludente nel ciclo di vita di quella che una volta era considerata una “piattaforma robusta” che avrebbe dovuto consentire di costruire e mantenere i dispositivi Internet of Things in gran numero.
Andando ad aggiungersi ai numerosi servizi lanciati in pompa magna ma poi miseramente abbandonati (Google+ e Google Allo su tutti), Google ha riconosciuto ufficialmente che la piattaforma Android Things, lanciata nel 2016, non sta riscontrando il successo dovuto, motivo per cui ha già decretato la sua data di fine supporto.