Ciò conferma che, dopo un iniziale buon andamento, negli ultimi anni il processo è rallentato, e negli allevamentiitaliani si usano ancora troppi antibiotici.
Se si verificano i diversi parametri, l’Italia è quasi sempre tra i peggiori, con l’esclusione, in parte, delle vendite degli antibiotici di ultima generazione, che allevatori e veterinari sembrano, fortunatamente, utilizzare con estrema parsimonia.