la rinascita comporta un aprire gli occhi, sulle nostre illusioni, su tutto ciò che siamo senza volerlo, aprire gli occhi sull’immagine che ci siamo costruiti di noi e del mondo e che non corrisponde alla realtà, uscire dalla nostra crisalide di illusioni e bugie.
Il processo di illuminazione, di profonda comprensione del mondo e di sé, l’aprire gli occhi sulla realtà, viene spesso spacciato come un momento di estasi perenne raggiungibile ingurgitando piccole pillole di saggezza a colazione, pranzo e cena, invece che un processo di liberazione del proprio essere che comporta un sacrificare la vecchia maschera, una vecchia pelle, per poter rinascere come essere autentico, vero, integro, totale come un albero che affonda le sue radici nelle profondità della terra scura e i suoi rami, nell’immensità del cielo, diventando di fatto un ponte tra l’alto e il basso, un punto d’unione, e non di separazione, tra sacro e profano.