Il documento in questione, dal titolo «Auto dotata di un motore a combustione interna alimentato a idrogeno», porta la firma di Fabrizio Favaretto, dipendente Ferrari da 24 anni e che attualmente ricopre la carica di «Innovation Manager for Vehicle and Powertrain Architectures».
Insomma, tecnologie decisamente complesse e la scelta della configurazione «in linea» sembrerebbe dettata da esigenze di spazio per i serbatoi di idrogeno, posizionati su entrambi i lati del motore, che, a giudicare dai disegni, sarebbe montato «al contrario», ovvero con l'albero motore in alto e la testata in basso, come usava sui caccia della Seconda Guerra Mondiale.