Influenzato inoltre da libri di alchimia ed occultismo che andava leggendo, incominciò a concepire se stesso come un profeta, un santo della poesia e, in due lettere, conosciute come "Lettere del veggente", elaborò la concezione secondo cui l' artista deve conseguire la " confusione dei sensi".
Teorizzò, con coscienza più lucida di ogni altro decadente, la tesi del "poeta veggente", capace di pervenire, per mezzo di uno "sregolamento" di tutti i sensi.