Immaginerete quindi la mia sorpresa quando, in un prologo in bianco e nero ambientato all'epoca della Grande Guerra, in Assassinio sul Nilo si racconta la origin story, per dirla in gergo contemporaneo, di quei baffi.
E se la questione dei baffi - che in Assassinio sul Nilo variano rispetto all'Orient Express, che sono meno enormi, ma più arditi, con una doppia arricciatura ben evidente da ogni lato - può sembrare solo una curiosità (salvo poi assumere una valenza nuova nel finale), è chiaro che l'enfasi sul rapporto di Poirot con Katherine sta lì per annunciare allo spettatore che tutto il film che sta per vedere si basa più sui sentimenti che non su una tradizionale vicenda gialla.