Mentre gli stabilimenti della Ravenna che ha dato i natali ad Ancarani giustapposti da Michelangelo Antonioni in Deserto Rosso alla gabbia del paesaggio industriale, esibiscono la prevalenza delle ciminiere volute dal progresso sulla forza della consuetudine insita nella floridezza delle gradazioni vivaci, Atlantide recupera lo slancio di The challenge.
Padroneggiata dall’avvertito ed estroso regista autoctono Yuri Ancarani anche nelle precipue fatiche precedenti – dal cortometraggio Il capo, imperniato sulla geografia emozionale, ghermita dall’uso intransigente ed erudito della camera fissa sulla medesima falsariga adottata dopo da David Lowery nel romantico fantasy contemplativo Storia di un fantasma, al breve ma intenso apologo sci-fi Piattaforma luna sino ad arrivare al compiuto ed eccentrico scandaglio d’impegno civile sui generis The challenge – lontano dal cordone ombelicale con la natìa Ravenna.