Cotti allo spiedo e mangiati con la polenta nelle trattorie venete, a testa in giù in trappole appese sui rami degli alberi, inghiottiti dalle forti correnti dello stretto di Messina, trasformati in esche vive nell’isola di Malta per attrarre altri animali da cacciare.
comxi P4hTgo0x “Il ministero dell’Ambiente – ora ministero della Transizione ecologica – ha individuato alcuni punti caldi del bracconaggio italiano”’ spiega Claudio Marrucci, il tenente colonnello a capo del reparto operativo antibracconaggio dei Carabinieri Cites.