Con lui sul podio, la Nona diventa, al tempo stesso, un grande melodramma ottocentesco ed un grande inno sia alla fratellanza sia alla libertà, il diritto alla pursuit of happiness per ogni individuo posto a base della Costituzione americana.
Mariotti dirige a braccia larghe e con una grande intensità che si vede chiaramente dai primi piani televisivi (ed in streaming) del suo volto, dà gli attacchi alle voci (tutte di grande livello) ed al coro, e sottolinea il distacco tra primi tre movimenti letti come filtrati dalla memoria, come un ricordo di Beethoven di quelle erano state le sue precedenti sinfonie, ed il quarto.