» In un faccia a faccia con se stessi e le proprie emozioni, a più di mille kilometri di asfalto e ricordi, tra disincanto e desiderio – «ora sono lontano e tu da sola a Milano, siamo sempre più distanti da quel che vogliamo» -, malinconia e speranza si intrecciano in un groviglio di riflessione e battiti, facendo giungere alla conclusione che essere «partito per dimenticare anni di rimpianti e dolori» ha poco senso in una Berlino in cui «pure i muri assorbono mille colori» e che l’unica soluzione per sanare un’anima scalfita sia affrontare un altro viaggio, questa volta, mano nella mano e cuore nel cuore – «con te stavolta al mio fianco» -, senza pensare al domani, ma assaporando ogni attimo del momento presente – «quanto è bello abbracciarti e poterti baciare, non curandoci del freddo che ci fa congelare»-, perché infondo, «tutto quel che serve ci cammina intorno» e porta alla consapevolezza che «il suono di un’orchestra batte di gran lunga un assolo».