Dal punto di vista sostanziale poi viene da chiedersi se basteranno 600 euro una tantum, che rappresentano comunque una piccola prima interessante innovazione nel sistema di tutele, per venire incontro al grande popolo delle partite Iva e dei lavoratori autonomi colpiti dalla crisi del coronavirus.
In questo quadro, al fine appunto di tutelare il lavoro, con il cosiddetto decreto cura Italia di marzo si prevede, tra le varie misure, l’erogazione di una tantum di 600 euro, a determinate condizioni, per i liberi professionisti (titolari di partita Iva) iscritti alla cosiddetta Gestione separata Inps e i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla medesima Gestione, i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Inps (relative agli artigiani, agli esercenti attività commerciali e ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali), i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali, gli operai agricoli a tempo determinato e i lavoratori dello spettacolo.