Se, da un lato, può essere vero che l’apprezzamento dello yen dovuto alle tensioni commerciali tra Usa e Cina ha messo pressione anche sulla Borsa giapponese, caratterizzata da una presenza rilevante di aziende esportatrici (che subiscono quindi il doppio danno del cambio sfavorevole e del rallentamento degli scambi a livello globale), dall’altro è vero anche che il rafforzarsi della moneta giapponese si trasforma in un vantaggio per l’investitore in euro che decida di comprare strumenti correlati direttamente a quel mercato (la componente cambio gioca in favore del compratore di attività in yen).