“Nel briefing avevamo discusso sul fatto che l’attack mode non fosse stato posizionato nel giusto punto della pista, perché non dovrebbe trovarsi in una posizione dove si deve rallentare più del solito.
Quindi non capisco perché la FIA continui a mettere l’attack mode in una posizione come quella.
Sebastien Buemi era subito alle spalle del leader nella seconda gara in Arabia Saudita quando un contatto con il pilota del team DS Techeetah Antonio Felix da Costa all’uscita dalla Curva 18 lo ha fatto andare in testacoda, proprio nella prima curva dove era possibile usare l’attack mode e che si trovava nella parte interna.