del resto l’unica risposta possibile con un procedimento penale in corso l’aveva fornita a commento dell’avvenuto sequestro “Le Iene hanno raccontato su di me grottesche bugie su miei inesistenti interessi nel campo di anticorpi monoclonali anti-COVID-19, generando nei miei confronti un clima di intenso odio pubblico.
“Ha ritenuto la Cassazione che la pluralità di passaggi delle trasmissioni in questione che pur non afferivano direttamente al nucleo essenziale della comunicazione diffamatoria, potesse risultare rafforzativa ed amplificare la diffamazione.