Così, ogni volta che accade qualcosa col bambino, Johnny si confronta con la sorella, discutendo della complessità dell’essere genitori e del doversi occupare di un altro essere umano.
Allo stesso tempo C’Mon C’Mon, sia nell’uso “documentaristico” del bianco e nero – però sin troppo raffinato ed estetizzante – che nella scelta di coinvolgere ragazzini presi dalla vita vera, mira a sottrarsi quanto più possibile al film di finzione, guardando idealmente a un cinema del reale più diretto, cercato anche attraverso l’interazione tra un Joaquin Phoenix che punta a una recitazione dimessa e spontanea e il piccolo Woody Norman, che reagisce alle sollecitazioni del grande attore con sorprendente naturalezza.