Ci troviamo stilistucamente, attraverso il character di ES che attraversa il film ora come attore ora come osservatore silenzioso, il viso fissato in una maschera deadpan, dalle parti di Jacques Tati e Buster Keaton, anche se a me It Must Be Heaven ha ricordato più i personaggi stralunati del Roy Anderrsson di Un piccione seduto sul ramo riflette sull’esistenza, capolavoro del quale però questo film di Suleiman non ha il rigore assoluto, la radicalità, la perfezione formale e nemmeno l’audacia.