Alla porta del festival che sfoggia il meglio del cinema mondiale la prima a bussare è Léa Seydoux, musa imbronciata del cinema d’autore che stavolta però sbuca in una commedia pare squinternata, «Le Deuxième Acte» di Quentin Dupieux, scheggia impazzita del cinema d’Oltralpe.
Poi ci sono i «vecchietti» che non mollano, Coppola, Schrader, Cronenberg, e Lànthimos fresco di Oscar con la sua musa Emma Stone, e il nostro Sorrentino, unico italiano in gara, alla settima presenza a Cannes (vinse per Il divo il premio della giuria), che con «Parthenope» gioca la carta di un’attrice esordiente.