I pomodori della Tomato Revolution vengono coltivati dalle cooperative Rinascita (PA), Prima Bio (FG) con programmi di agricoltura di impatto sociale in zone a forte rischio di spopolamento e di sfruttamento della manodopera e da Pietra di Scarto (FO) che utilizza beni e terreni confiscati alle mafie.
Tomato Revolution coinvolge 3 cooperative e 60 piccoli produttori, attivi in territori ad alto rischio di sfruttamento della manodopera, che nel 2019 hanno prodotto circa 76.