Un thriller sci fi che regala momenti di buon cinema, nonostante una sceneggiatura che si incarta spesso su se stessa e rischia di confondere troppo le sue carte.
È ciò che si immagina in Captive State Rupert Wyatt, già regista de L'Alba del Pianeta delle Scimmie, The Gambler, The Escapist, che ha scritto il film a quattro mani con Erica Beeney.
Un incubo possibile anche a molti uomini che si sono svenduti per la causa, come il personaggio ambiguo di John Goodman, che al pari di un'agenzia governativa (sempre al confine fra legalità e segreto) lavorano per gli alieni e aiutano a mantenere ordine sul territorio.