Il Garante per la protezione dei dati personali ha notificato a OpenAI, società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma di intelligenza artificiale ChatGpt, l'atto di contestazione per aver violato la normativa in materia di protezione dei dati personali.
A seguito del provvedimento di limitazione provvisoria, adottato dal Garante nei confronti della società lo scorso 30 marzo che aveva portato all'inaccessibilità della piattaforma per circa un mese, e all'esito della successiva istruttoria svolta, l'Autorità , si legge nella nota, ha ritenuto che gli elementi acquisiti possano configurare "uno o più illeciti rispetto a quanto stabilito dal Regolamento UE" Nel provvedimento, ricordiamo, il Garante privacy aveva rilevato la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto "l'assenza di una base giuridica" che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali allo scopo di "addestrare" gli "algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma".