In un mondo del motorsport composto di piloti che si fanno strada a suon di tasche piene di denari per correre o con le spalle coperte da sponsorizzazioni, magari di famiglia, Ingram è un po’ stritolato da questo meccanismo che, soprattutto in tempi pandemici e di difficoltà economiche ad essa connesse, non concede molto spazio in discipline come il rally per poter investire su piloti senza garanzie o ritorni.