Nelle settimane precedenti all’insediamento di Biden, il rial iraniano si era rafforzato del 20% sull’auspicio per un nuovo accordo nucleare che ponga fine alle sanzioni americane contro Teheran.
Né da parte dell’ayatollah Khameini, guida spirituale e massima autorità anche politica di Teheran, si è registrata una qualche significativa apertura.
Il rialzo delle quotazioni petrolifere e la ripresa delle esportazioni in economie come la Cina affievoliscono il disagio e concedono all’ayatollah ulteriore tempo per trattare.