Lo rivela Javier Blas sulle colonne di Bloomberg, spiegando che Shell lo trasforma in “miscela lettone”.
Shell ha promesso di fermare gli acquisti di petrolio dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e le sanzioni dell’Occidente, ma in realtà non le ha mai sospese davvero.
Per quanto riguarda la miscela lettone, il ‘viaggio’ comincia a Primorsk, città russa che esporta il petrolio a Ventspils, un porto in Lettonia che ha un grande terminale petrolifero e capacità di stoccaggio.