Se poi moltiplicate queste variabili per 10, 20 o 30 posti letto, vi renderete facilmente conto della complessità del lavoro nelle «Intensive care unit».
Queste nuove tecnologie ci aiutano in più momenti, per esempio nella stratificazione del rischio perioperatorio di un paziente o anche di un paziente in Terapia intensiva.
«Un altro grandissimo campo di applicazione, che noi proprio qui a Parma stiamo studiando, è il percorso perioperatorio, quindi il lato più anestesiologico, dal punto di vista organizzativo: