Ribaltando la richiesta di assoluzione avanzata dai pm, il Tribunale di Milano ha ravvisato nelle condotte di Viola e Profumo “un’intenzione di inganno” motivata da ragioni di profitto.
Gli ex manager di Mps, Viola e Profumo, in una nota congiunta, hanno rivendicato “la scelta di adottare, per le due operazioni , il criterio di contabilizzazione a saldi aperti” affermando come questa sia avvenuta “in continuità con le precedenti modalità di contabilizzazione e d’intesa con le autorità di vigilanza e controllo”.