Abbiamo pensato a un laboratorio che sia una scena aperta, in cui poter esporre direttamente l’esperimento che le persone potranno fare;
Lo stesso software permette anche di muovere degli avatar come delle marionette e vorrei lavorare con la musica sulla scena, come già faccio nei miei spettacoli, per innescare e proiettare sul fondale il movimento delle marionette virtuali che altre persone potranno in tempo reale replicare, così da recuperare la carnalità dell’esperienza virtuale e conservare nella resa scenica anche i tentativi di conoscere lo spazio con il corpo, perché ritengo affascinante indagare come il corpo umano riesca a simulare ciò che viene espresso proprio da un simulatore, quindi, per concludere, se il digitale simula la natura, interessante è capire se anche la natura riesce a risimulare il digitale.