Se di Danza con me vediamo solo Roberto Bolle, allora c’è poco da dire.
Ma ogni tentativo di dare un’unione narrativa al tutto e un’emozione diversa da quella della danza si perde in uno spazio così ampio e asettico come il set che da anni accompagna l’evento di Capodanno di Rai 1 e nelle tante parole consumate tra un quadro e un altro, giustificabili in una diretta che deve tempo di cambiare scena e artisti, meno in uno show iperstudiato, registrato e montato – e non all’ultimo minuto.