Inoltre, solo il 30% di coloro che rientrano nelle quote riesce a sottoscrivere un contratto di lavoro con permesso di soggiorno, a causa «di un sistema rigido e inefficace».
Tra le proposte presentate al governo c'è anche quella di introdurre un permesso di soggiorno per ricerca lavoro attraverso «sponsor» (persona singola o enti di intermediazione che presentano la richiesta di visto per l'ingresso di lavoratore/lavoratrice) o di un permesso di soggiorno per ricerca lavoro con richiesta di visto presentata direttamente da lavoratore/lavoratrice a fronte di garanzie economiche.