Il CEDS, pur avendo concluso che la legislazione di tutti i 15 paesi interessati risulta soddisfacente per assicurare il riconoscimento del diritto alla parità di retribuzione per uno stesso lavoro, ha riscontrato un certo numero di violazioni (ad eccezione del reclamo nei confronti della Svezia), dovute innanzitutto ai progressi insufficienti registrati nella riduzione del divario retributivo di genere, ma in alcuni casi motivate ugualmente dalla mancata trasparenza salariale nel mercato del lavoro, dall’assenza di vie di ricorso efficaci e dall’insufficienza dei poteri e mezzi conferiti agli organismi nazionali per la promozione della parità di genere.