Secondo quanto sottolineato, il DM 1444/1968, che prescrive una distanza di 10 metri tra pareti finestrate, “va rispettato in modo assoluto, trattandosi di norma finalizzata non alla tutela della riservatezza, bensì a impedire la formazione di intercapedini nocive sotto il profilo igienico-sanitario”.
La distanza deve essere calcolata con riferimento a ogni punto dei fabbricati e non alle sole parti che si fronteggiano.