“È vergognoso leggere a carattere cubitali ‘emergenza cinghiali’, sui più noti quotidiani abruzzesi, un’emergenza che non accenna a finire, assomiglia molto all’emergenza sanitaria Covid-19.
000 capi in meno su tutto l’Abruzzo”.
“Una regione, quella abruzzese, ormai diventata un covo di animali senza identità, dove nessuno fa nulla, ma le aziende pagano le spese che stranamente nessuno ripaga attenendosi al de minimis, ma in compenso nascono riserve e oasi naturali in barba alla legge 157/92, finanziate con i soldi di tutti”.