L’applicazione dei nuovi criteri, scrive Bankitalia, permetterà di detenere nel portafoglio azionario società che, rispetto alla composizione precedente, emettono il 23% di gas serra in meno (-0,76 milioni di tonnellate) e che consumano energia e acqua in misura inferiore del 30% e del 17% rispettivamente.
Nel dettaglio, Bankitalia ha deciso di “escludere dall’universo investibile le società che operano prevalentemente in settori non conformi ai principi dell’UN Global Compact” e di “privilegiare le società con i punteggi (score) migliori sui profili Esg, secondo la valutazione compiuta da una società specializzata (approccio “best in class”), opportunamente selezionata”.