Il cambio di denominazione a GP di San Paolo è invece dovuto al sostegno che la città fornirà, seguendo le orme di quanto fatto nel 2020 dalle regioni per le gare di Stiria, Toscana ed Emilia Romagna.
In dicembre l'AD della F1, Chase Carey, aveva siglato l'accordo di cinque anni con il nuovo promotore della corsa (che non sarebbe più stata GP del Brasile), essendo scaduto quello precedente che aveva stipulato Bernie Ecclestone e che scadeva a fine 2020.