Oltre a quei cori che han fatto dire a Moro quel “a Roma è sempre così”, il pubblico ha preso consapevolezza dei “figli di nessuno”, immedesimandosi o forse semplicemente capendo di esserne uno di loro.
Sarà solamente dopo La felicità e l’attesissima Figli di nessuno che Moro ha rallentato le sue corse sulla passerella e i suoi rischiosi slanci sulle casse laterali, facendo gli onori di casa, carichi di nostalgia per la lunga assenza dai live, di gratitudine per l’affetto continuo dei suoi fan e soprattutto con un po’ di retrospezione rispetto a quella paura di cambiare strada nel passato che spesso fuoriesce dalla sua penna artistica.