Nel caso di MasterCard, come detto, sono stati utilizzati 5 server, motivo per il quale l'errore di configurazione non ha causato nessun tipo di disservizio in quanto le richieste venivano gestite dagli altri quattro server.
Mastercard, il colosso dei pagamenti elettronici, ha corretto un grave errore che è stato presente per quasi cinque anni nelle impostazioni dei suoi server DNS e che avrebbe potuto permettere a chiunque di intercettare o dirottare il traffico Internet della società, semplicemente con la registrazione di un nome di dominio inutilizzato.