“Il reddito disponibile delle famiglie ha segnato, dopo il calo del primo trimestre, una contrazione marcata – seppure molto meno ampia di quella registrata dal Pil nominale – che si è tradotta in una riduzione del potere di acquisto”, ha commentato l’istituto nazionale di statistica, “il tasso di risparmio è aumentato fortemente nel secondo trimestre per la decisa contrazione della spesa per consumi finali delle famiglie”.