Una posizione non solo dovuta a difesa degli interessi dei cacciatori, ai quali verrebbero sottratte settimane di caccia senza alcun vantaggio reale per le specie in oggetto, ma quel che più conta basata su dati e ricerche – quelle che per Arcicaccia non contano nulla e sarebbero il fallimento della FIdC, salvo poi usarle ben volentieri quando servono nei ricorsi e nella stesura dei calendari – che dicono ben altro e a fronte di un comportamento da parte di ISPRA nel processo di elaborazione dei dati tutto fuorché collaborativo e aperto al confronto tecnico-scientifico con le Regioni, le Province autonome e i portatori di interessi, agendo in modo apertamente e smaccatamente di parte.