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16/05/2024 11:16 -
I nomi delle stazioni della metropolitana sulle fasce orizzontali sopra le banchine, disegnati con quel carattere tipografico, così diretto, certo, pulito, assertivo, su sfondo rosso, verde, giallo, e poi gli abiti usati, appesi e a disposizione di chi vuole sulla parete esterna del Tempio del Futuro Perduto in viale Luigi Nono, la Torre Velasca vista dall'ospedale Maggiore, l'umorismo acido delle scritte anarchiche e antispeciste sui muri tra il quartiere Bovisa e il quartiere Villapizzone, l'ultimo e cimiteriale tratto di viale Omero, a Corvetto, e l'inizio sereno della campagna e della strada che porta all'abbazia di Chiaravalle.