Così almeno mi si presenta in testa, adesso che ne sto scrivendo (e sto cercando di scalare la parete), questo Il labirinto del silenzio che, scelto dalla Germania come proprio candidato all’Oscar per il miglior film in lingua straniera, è stato inserito nella shortlist (obiettivo mancato invece dal nostro Non essere cattivo), ma poi escluso dalla cinquina finale.