Il rischio è quello di una spartizione dell’industria italiana con particolare riguardo a quei settori più importanti per Cina e Francia.
La Francia ha una forte potenza finanziaria e una fame di imprese italiane, perché non ha il nostro stesso sviluppo tecnologico che le farebbe molto comodo.
«C’è il rischio che la debolezza che si è determinata nell’Italia del nord, in particolare in Lombardia, per la forza del coronavirus e delle chiusure delle aziende, faciliti la conquista delle stesse da parte di operatori internazionali», ci dice infatti Francesco Forte, economista ed ex ministro delle Finanze e per il Coordinamento delle politiche comunitarie.