Un Gianni Rodari fortemente connotato politicamente, inviso al clero, e che negli anni della guerra fredda divenne un simbolo addirittura per l’Unione Sovietica, che si innamorò della storia, rivoluzionaria e critica verso nobiltà e capitalismo, contenuta appunto nelle “strisce” delle avventure di Cipollino, che venne dapprima pubblicato appunto in un giornale periodico comunista Il Pioniere diretto dallo stesso Gianni Rodari, per finire poi nel 1951, raccolte nel “romanzo” di Cipollino.