Fatta la tara a tutte le scontate considerazioni sulla singolarità di quest’annata e su quanto il cinema abbia sofferto per la pandemia, trasformato per l’assenza di distribuzione in sala da arte della condivisione a rapporto solipsistico e forzatamente individuale tra opera e spettatore – che resta un’esperienza certo interessante, però indubbiamente snaturata –, vale la pena rinnovare il gioco dei pronostici dei possibili vincitori per la categoria cinema.