Nel mezzo ci sono decine di grandi aziende che sembrano essere usate come “armi improprie”, e centinaia di migliaia di operatori più piccoli che potrebbero rivelarsi le prime vittime del conflitto.
Tuttavia il caso che coinvolge Google e Huawei è semplicemente quello che ha fatto più rumore perché oltre al motore di ricerca anche tre dei principali produttori di processori (Intel, Qualcomm e Broadcom) hanno deciso di sospendere i loro rapporti commerciali con il colosso cinese.