Qualche mese fa un brevetto aveva chiarito le intenzioni di AMD e, in questi giorni, una seconda proprietà intellettuale espande il concetto proponendo l'uso di un bridge attivo, dotato persino di una cache, anziché l'impiego di un bridge passivo.
Un bridge passivo ha il compito di fare da vigile, ossia far passare e gestire i collegamenti e le comunicazioni tra i vari chiplet dotati delle risorse di calcolo, mentre un bridge attivo svolge più incarichi e, oltre quello da "vigile", in questo caso opera anche cache di ultimo livello, una memoria a disposizione di tutti i chiplet.