L'esordio "in solitaria" per il grande schermo del dublinese Lee Cronin, che aveva già firmato un episodio dell'antologico Minutes Past Midnight (2016) e una manciata di cortometraggi, è un titolo figlio dei suoi luoghi natali, con le tipiche atmosfere e ambientazioni irlandesi che giocano un ruolo fondamentale ai fini della messa in scena.
Proprio l'atmosfera, pregna di mistero e inquietudine (ulteriormente amplificata dall'adeguata colonna sonora a tema, tetra e lugubre al punto giusto nelle sibilline note di piano) da riportare alla memoria sentori di un altro recente horror britannico, ossia il gallese A dark song (2016), è il maggior pregio di Hole - L'abisso e permette di chiudere un occhio su uno script che è tutto fuorché originale.